Gelato all’Aviation Cocktail – MTC N.69

Sfida numero 69 dell’Mtchallenge con la mia umile seconda partecipazione. E questo mese la sfida è fighissima. Anzi, che dico, di più!
Giulia Robert di Alterkitchen ha infatti indetto una sfida sulla cucina alcolica.
La mia dieta in genere vacilla per due motivi. Il primo è il dessert, difficilmente ne faccio a meno. Il secondo è l’alcool. Che sia un buon vino che accompagna un buon piatto o un cocktail pre o post-dinner, a me bere piace, e al mio consorte pure 😀 .
Le regole non erano tante, ma sin da subito ho deciso di prendere alla lettera l’indicazione di utilizzare, oltre a quelli previsti dal cocktail, meno ingredienti possibili.
Ho fatto diversi tentativi e diverse ricette, molti miserabilmente falliti perchè portare ingredienti serviti ghiacciati a temperatura ambiente non appagava molto il mio palato. E allora perchè non il gelato? Anzi, un finto gelato in quanto fatto con solo due ingredienti (inorrideranno i puristi). Direi un ottimo e velocissimo compromesso!
Il risultato mi ha convinto a pieno, perchè degustato in tutte le sue componenti richiama esattamente il sapore del cocktail originale (l’acidità delle sfere è ben bilanciata dalla parte grassa del gelato e rimane un delicatissimo sapore di violetta al palato). Era proprio quello che andavo cercando!
Parliamo del Cocktail. La mia scelta è quasi immediatamente ricaduta su un cocktail dalla lunghissima storia, un grande classico. Parlo dell’Aviation Cocktail.
Quindi abbiamo un gelato alla crème de violette con uno sciroppo al maraschino e caviale di gin e succo di limone.
La preparazione è davvero banale, apprezzate lo sforzo 🙂
Per contestualizzare la nascita di questo cocktail dobbiamo buttarci all’inizio del ‘900. I Fratelli Whright stavano perfezionando le loro prime esperienze di volo ed Hugo Ensslin, capo bartender del bar del Wallick Hotel di New York stava scrivendo uno degli ultimi libri sui cocktail pubblicato prima dell’inizio del Proibizionismo americano. E fu allora che nacque l’Aviation, cocktail caratterizzato dall’uso di un pregiato liquore alla violetta che ne conferiva per l’appunto un bellissimo colore che richiamava quello del cielo.
Stavamo parlando del Proibizionismo, iniziato nel 1920. Fu in quegli anni che la ricetta venne rivista e modificata, dato che il liquore alla violetta non ebbe la fortuna di circolare clandestinamente e divenne assolutamente introvabile. Si rinunciò quindi al caratteristico colore del cocktail (ecco perchè seguendo la versione più moderna non si comprende subito il nesso con l’aviazione) e si omise questo liquore.
Questo fino a pochi anni fa. Nel 2006, infatti, Rothman & Winter fu la prima azienda a ricominciare a produrre e distribuire una crème de violette, anche se è ancora molto difficile da reperire.
Ma ovviamente non poteva mancare nella nostra cantina e come vedete da quanto è stata usata è da un po’ che la degustiamo e apprezziamo.
Passiamo alla ricetta del cocktail!

AVIATION COCKTAIL
4,5 cl di gin
1,5 cl di maraschino
1,5 cl di crème de violette
1,5 cl di succo di limone fresco
Scorza di limone o una ciliegia maraschino

GELATO ALL’AVIATION COCKTAIL
INGREDIENTI
Per il finto gelato
300 ml di panna fresca
130 ml di latte condensato
30 ml di crème de violette
poco colorante in polvere viola

Per il caviale
1 gr scarso di agar agar
45 ml di gin (io Monkey 47)
30 ml di succo di limone

Per lo sciroppo
30 ml di maraschino
ciliegie maraschino con il loro sciroppo

PREPARAZIONE
In una ciotola unire il latte condensato, la crème di violette e poco colorante. Montare la panna ed unire i due composti. Mettere in congelatore per qualche ora, non serve mescolare, l’alcool agirà da anticristallizzante.
Preparare il caviale attraverso la sferificazione: mettere un bicchiere molto profondo pieno di olio di semi in frigorifero o freezer (dovrà essere bello freddo). Fare bollire il succo di limone. Unire l’agar agar e, una volta intiepidito, il gin, poco alla volta. In questo modo il caviale sarà totalmente alcolico. Tirare fuori il bicchiere di olio e riempire una siringa con il gin e succo di limone. Spremere il liquido sull’olio: le gocce sferificheranno ancor prima di arrivare sul fondo del bicchiere. Sciacquarle con acqua fredda e conservarle in frigorifero.
Unire un po’ di sciroppo delle ciliegie con i 30 ml di maraschino.
Guarnire il gelato con lo sciroppo e le sfere di gin.

 

2 commenti

  1. Allora, non so davvero da dove iniziare i miei complimenti, se alla tua cantina (già solo per il Monkey 47 sono partiti gli applausi.. anche qui il gin è un grande amico), alla scelta di un cocktail particolarissimo con una storia che affonda le radici in alcuni degli episodi più significativi degli USA di inizio secolo scorso, o se per la “corrispondenza di amorosi sensi” nel nostro comune nemico alla dieta: l’alcool (nel mio caso non sono manco golosa, ma ho un gran debole per aperitivi, vini, liquori e chi più ne ha più ne metta.. ah, ecco, mi piace pure magnare, quindi capirai bene il terrore nel sapere che fra 2 settimane andrò da una nutrizionista).
    Tornando alla ricetta, credo tu abbia interpretato meravigliosamente la sfida, aggiungendo giusto quel tanto che bastava per dare corpo ad un cocktail, per altro mantenendone anche la temperatura: hai giocato con consistenze e accompagnamenti e hai fatto un piccolo capolavoro per questa sfida, davvero bravissima.
    Un ulteriore plauso perché, pur avendo il gin un ruolo visivamente da comprimario, il suo uso quasi in purezza ne riequilibra il ruolo e la proporzione originaria del cocktail.
    Brava brava brava

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