La costanza non è una mia qualità e penso di evinca da quanto poco io pubblichi 😀
Vinco il premio della food-blogger più incostante del web!
Quella che oggi condivido con voi, infatti, è una ricetta tipica del periodo della vendemmia, ormai passato. Passato da un bel po’.
Le ciambelle al mosto.
Per farmi perdonare vi dico che mi sono piaciute così tanto che settimana scorsa, vedendo sullo scaffale del NaturaSì una bottiglia di mosto d’uva, non ho resistito e le ho rifatte.
Premetto che il mosto che ho usato la prima volta mi era stato gentilmente regalato da un agricoltore ed a livello di sapore era molto più intenso e meno dolce di quello comprato successivamente. Lo si evince anche dal colore leggermente violaceo dell’impasto. Vengono buonissime anche con quello in bottiglia e se lo trovate vi consiglio di farle, magari riducendo di una 30ina di grammi lo zucchero previsto in questa ricetta.
Il mosto d’va non è altro che il succo dell’uva da vino. Per questo motivo queste ciambelle si trovano tra Settembre e Ottobre sopratutto nella zona dei Castelli Romani.
Ancora ricordo la prima volta che ne ho assaggiata una. L’unica cosa che ho pensato è stata: “e da dove viene fuori questa meraviglia?”. Pezzetto dopo pezzetto ho fatto sparire una ciambella destinata a 4 persone 😀
Mi sono data da fare ed ho cominciato a cercare in giro per il web ricette di questa prelibatezza ma avevano tutte un unico denominatore: enormi quantità di lievito. Ho letto che il mosto tende a rallentare un pochino la lievitazione. Fatto sta che ho provato a ridurre di più della metà il quantitativo previsto ed ho ottenuto un risultato sorprendetemente soffice.
Ringrazio Paola del blog Ammodomio per la ricetta che ho leggermente modificato.
L’anno prossimo rischierò ancora di più e lo ridurrò ai minimi termini provando a farne anche una versione con il lievito madre per una conservazione più lunga.
Adoro i lievitati, adoro i dolci non stucchevoli ma aromatici. Se li amate anche voi, fate questa ricetta…e se avete anche il forno a legna, vi risparmiate una gita a Marino 😉
INGREDIENTI
1 kg di farina (500 gr manitoba e 500 gr
farina 00)
500 ml di mosto d’uva
150 gr di zucchero
150 gr di olio extra vergine di oliva
250 gr di uvetta
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di miele
2 cucchiai di succo di limone
la scorza di un limone grattugiata
Per il lievitino
40 ml di acqua tiepida
12 gr di lievito di birra fresco
PREPARAZIONE
Iniziare facendo bollire il mosto d’uva per una 20ina di minuti. Aggiungere lo zucchero, il miele e fare raffreddare.
Preparare nel frattempo il lievitino facendo sciogliere il lievito in 40 ml di acqua tiepida. Aggiungere parte della farina prevista dalla ricetta in modo da formare un pastello morbido. Coprire con altra farina e lasciare che il panetto lieviti.
Mettere l’uvetta in una ciotola e coprirla con acqua tiepida (io metto anche un paio di cucchiai di rum) per una decina di minuti, in modo tale che si reidrati diventando morbida e gonfia.
Non appena il panetto è pronto (sarà crepato in superficie), scioglierlo con il mosto unendo mano a mano la farina e poi la scorza del limone e il succo. Incorporata la farina, l’olio extra vergine di oliva a filo. Lavorare a lungo l’impasto fino a incordatura.
Aggiungere l’uvetta e finire di impastare.
Lasciare riposare per 30 minuti nella ciotola coperta da pellicola, poi metterlo in frigo per 8-10 ore.
Al mattino togliere l’impasto dal frigorifero e lasciarlo un paio di ore in luogo tiepido, in modo tale che torni gradualmente a temperatura ambiente.
Formare quindi delle grosse ciambelle sul tavolo appena polverizzato di farina e lasciarle lievitare in luogo caldo (27°-28° C) fino a che non appariranno ben gonfie.
Cuocerle in forno a 200°C per circa 15-20 minuti.
Appena escono dal forno spennellarle immediatamente con una ghiaccia all’acqua preparata con dello zucchero a velo e acqua fredda: la ghiaccia deve essere appena densa. Aromatizzarla come si preferisce, io ho utilizzato dell’aroma al limone.